domenica 12 dicembre 2010

"GUARDA COM'ERANO!": and the winner is...

PICCOLALORY! congratulazioni! la tua foto ha riscosso successo!

riassumendo le votazioni, ecco com'è andata:
- nonna maria piccina piccina: 5 voti;
- nonna rita: 3 voti;
- i fondatori: 1 voto;
- piramide di fratelli: 1 voto;

come promesso nel regolamento, produrrò una cornice di cartonaggio per la foto vincitrice e prossimamente pubblicherò un post/tutorial dove spiego il procedimento.

scusate se sono rimasta un po' assente dal blog ultimamente, ma sono mooooolto indietro con il ricamo degli gnomi e devo finirlo per natale, e così...
buoni lavoretti a tutte!

giovedì 2 dicembre 2010

QUALCUNO DA AMARE...

ho realizzato una cosa: non sempre afferro consapevolmente l'amore dell'Altrametàdelcielo.

scherzavamo tra colleghe, e il dialogo più o meno è stato così:
I: a me non mi piglia nessuno
S: eh già, hai un caratteraccio
I: ma parla per te!
C: beh, un brutto carattere mica impedisce una relazione
S: manco l'aiuta però
C: boh, so solo che certe volte mi do fastidio da sola, eppure lui c'è e mi sopporta... mi vuole proprio bene

già, è stato come un flash, come se per un momento fossi fuori da me e mi stessi ascoltando; in quel momento ho realizzato consapevolmente il suo amore per me... e sono felice!

grazie di esistere!
il suo regalo per il mio compleanno

lunedì 29 novembre 2010

"GUARDA COM'ERANO!": le votazioni


ecco qui le foto in gara, pubblicate in ordine di arrivo!
per votare lasciate un commento a questo post in cui specificate la vostra preferenza. ricordo che sarà possibile votare fino alle 23:59 dell'11 dicembre.
IN BOCCA AL LUPO!!!


1. "I Fondatori"




2. "Nonna Rita"


3. "Nonna Maria, piccina, piccina"


4. "Piramide di fratelli"

ed eccone una fuori concorso: le riconoscete? sono le zie del candy quando erano giovani!

"Ecco com'erano"

sabato 27 novembre 2010

PROBLEMI CONCRETI PER GENTE ABITUATA A VOLI PINDARICI

gli opifici della piazza armi e bagagli, a dispetto della crisi, lavorano a pieno regime: ecco alcune foto dei work-in-progress:

il tendone da circo...
qualche anima da rilegare...
il quadretto da finire per Natale
(sono ormai più avanti di così, ma rimane ancora tanto da crocettare!)

c'è poi il tappeto a punto croce che prima o poi pubblicherò, il resto degli indumenti per l'aereo (mancano ancora il berretto e la sciarpa...), il rosario di molliche di pane di mia mamma che ho rotto circa 5 anni fa e che non le ho ancora sistemato, l'ingrandimento di una foto di mio papà e dei suoi fratelli, i quadretti dei motti a punto croce, la scatola per i miei segnalibri, i quadrati di lana per la coperta, i quadrati di stoffa per l'altra coperta...
ebbene, qual è il problema?
il problema è che mi prudono troppo le mani, comincio lavori che poi finirò boh? salto da una cosa all'altra così mi ritrovo con 50 progetti cominciati e che poi non so quando finirò...
temo che parte dei work in progress mi seguiranno là dove andremo; e visto che anche gli hobby dell'Altrametàdelcielo sono piuttosto ingombranti, mi chiedo: quanto grande dovrà essere la nostra casa per farci stare tutto?






martedì 16 novembre 2010

"GUARDA COM'ERANO!": primi arrivi

ciao!
cominciano ad arrivare le prime foto per il concorso!
forza! che il 30 novembre è dietro l'angolo!

domenica 14 novembre 2010

UN'IDEA DA RICICLARE

leggevo l'ultimo post di Agofollia e guardavo ammirata la nuova creazione per la sua piccola.
anche a casa mia giravano coperte così però, siccome venivano fatte per riciclare gli avanzi di lana, erano molto variopinte. mia mamma, la nonna e le zie le chiamavano "coperte vecchia america" x' ogni tanto s'intravedono nei film western.
rivoluzionando la tradizione, mia mamma, esaurita la pazienza di mettersi a uncinettare quadrati in modo da creare l'effetto di fiori o ghirlande o cerchi e via così, ha tagliato la testa al toro e si è inventata la coperta variegata a righe.
 in sostanza, si fa così:
- procuratevi tutti gli avanzi di lane che riuscite a trovare in giro per casa, fregandovene assolutamente dei colori e degli spessori;
- con un uncinetto di misura media, lavorate tutto a maglia bassa (o alta, come vi pare): se vi capitano avanzi di spessori diversi, adattate quelli più sottili doppiandoli e anche mischiandoli, x' no? x raggiungere la consistenza desiderata;
- iniziate con un colore e proseguite finchè non avete terminato l'avanzo; poi attaccate con un altro, immediatamente di seguito a dove il primo è terminato (all'inizio di una riga, a metà, in fondo... dove capita, insomma!);
- raggiunta la dimensione voluta o consentita dagli avanzi, orlate tutto con un colore che amalgami l'arcobaleno che avete creato (il nero va sempre bene, ma spesso un bel rosso, un blu, un marrone possono essere anche meglio).
tah-dahn! ecco un risultato:

p.s.:
non occorre avere a disposizione da subito tutti gli avanzi: può essere uno dei quei "work in progress" che procedeno man mano che ci si procura il materiale...

martedì 2 novembre 2010

VI PIACE?

ciao
ho cambiato look!
non è che prima non mi piacesse, ma avevo  poco spazio per scrivere i post e inserire le fotografie. ho tentato di allargare gli spazi, ma il modello che avevo scelto non lo permetteva, e così...

tah-dahn!

ok, la mise è un po' seriosa, ma poco alla volta conto di vivacizzarla un po'.
buona serata!

lunedì 1 novembre 2010

tutorial: ASTUCCIO PORTA FILI DA RICAMO

chichi: passione ricamo!
per natale regaleremo ai genitori dell'Altrametàdelcielo un quadretto a punto croce per la porta della loro camera:
è parte di una illustrazione di JB Monge si chiama "bouilleurs de cru" 

devo premettere due cose:
- la prima è che, contrariamente a quanto è la prassi delle ricamatrici serie, non ho mai usato gugliate corte (detesto saldare i fili!) nè tantomeno ho tagliato a metà le matassine da ricamo (cioè la lunghezza ideale delle gugliate) x' mi sembra di "rovinarle" e di pregiudicarne l'utilizzo per altri scopi. per la cronaca, si dovrebbe fare così per avere il filato sempre perfetto: infatti ad ogni passaggio attraverso la tela esso si spela, rischia di sporcarsi e di perdere alcune caratteristiche di lucentezza, e rischia di aggrovigliarsi; se poi fosse necessario disfare parte del lavoro per un errore, il filato consumato x' troppo lungo lascia un alone di pelucchi difficile da togliere.
- nel corso degli anni, ho accumulato tante matassine ma di marche diverse. in genere però gli schemi si rifanno ad una marca sola in particolare, della quale forniscono i codici colore. esistono diverse tabelle di corrispondenza dei codici delle diverse marche (per esempio, il rosso DMC 666 corrisponde al codice 46 di Anchor), per cui quando voglio realizzare un ricamo, controllo quali colori ho già basandomi su queste tabelle e appuntando a lato della legenda simboli-colori dello schema le eventuali mie variazioni.
finora, quando mi sono ritrovata a ricamare soggetti ricchi di sfumature, raccoglievo tutte le matassine in un sacchetto nel quale mi si mischiava tutto ed ogni cambio di colore era un disastro: non so quanto tempo ho perso tutte le volte per cercare il colore che mi serviva in quel momento e a controllare se percaso c'era un avanzo di gugliata in mezzo al casotto... non sapevo dell'esistenza di organizer per fili finchè non li ho visti ad Abilmente, ma sono strutturati appunto per le esigenze della normale prassi di cui sopra;
e così, mi è venuta un'idea: farmi una custodia dove riporli in modo ordinato, farla di stoffa in modo da poterci appuntare gli avanzi di gugliate e munirla anche di uno spazio dove scrivere i riferimenti per lo schema.
tah-dan!
 

ecco cosa occorre:
- 1 rettangolo di pannolenci oppure feltro misure: 50x30 cm (ho scelto questo tipo di stoffa x' non ha bisogno di essere orlato per impedire che si sfilacci - meno lavoro, quindi... - e x' il pelo fa attrito e contribuisce a tenere più fermi i filati di cotone)
- 1 rettangolo di altra stoffa misure: 50x30 cm;
- 2 elastici (tipo mutande) alto 1 cm lunghi ciascuno 46 cm;
- 2 strisce di cartoncino bianco misure: 40x3,5 cm;
- 160 cm di sbieco (+ altri 60 cm se lo utilizzate anche come chiusura);
- 60 cm di nastro/fettuccia (facoltativo)
- colla liquida tipo uhu;
- gesso da sarto o pastello in colore contrastante con il pannolenci;
- righello, forbici, taglierino e metro da sarto

ed ecco come si fa:
- sul rovescio del pannolenci (cioè la parte meno pelosa) tracciate col gesso/pastello questi riferimenti:
 
NB: se tagliate i rettangolini delle finestre con il taglierino, potete utilizzare poi le strisce per i nastri di chiusura (che è quello che ho fatto io); altrimenti, se preferite, potete utilizzare della fettuccia, o altri nastri (io ne stavo per usare uno dell'erbolario) o lo sbieco di contorno opportunamente cucito su sè stesso.
- sul dritto (la parte più pelosa del panno) sistemare un elastico, infilando nelle fessure le estremità. volendo fare le cose per bene (e non sull'onda dell'entusiasmo come ho fatto io...), dovreste imbastire l'elastico in modo che stia fermo durante la cucitura; altrimenti, passate subito alla cucitura a macchina.
- proprio come gli astucci dei bambini (quando ero piccola c'erano quelli che occupavano metà banco quando erano aperti; ora so che li fanno compatti a più piani: condomini di pastelli e pennarelli), l'elastico è fermato ogni tot da una cucitura; io ho calcolato un intervallo tra una cucitura e l'altra di 1,5 cm e per non continuare a tagliare il filo e poi saldarlo per 56 volte (tanti sono gli spazi che si creano in tutto), ho deciso di fare una cucitura unica a serpentina:
come ho fatto a calcolare 1,5 cm cucendo?
con il metro da sarto appoggiato sulla tela a sinistra del piedino della macchina da cucire a mò di guida. certo, così gli spazi non sono tutti regolari, ma questo, anche se esteticamente non sarà un gran che, permette però di poter infilare anche le matassine già usate e quindi più sottili senza che scivolino fuori dalla sede.
altrimenti, volendo fare un lavoro più preciso e meno... casereccio, con riga e gesso/pastello/imbastitura si segnano tutti i riferimenti; certo ci vuole più tempo e considerato l'uso finale, secondo me si può fare a meno di tanta meticolosità (sempre che non se ne debba fare un regalo o che non si voglia proprio una cosa perfetta)
- fate la stessa cosa per l'altro elastico.

ora la parte difficile: sistemare i cartoncini.
le finestre tendono a deformarsi, così ho fatto in questo modo:
- ho steso bene il panno con il ROVESCIO verso l'alto sulla base da taglio che è suddivisa in tante righe e quadratini di riferimento; se non ce l'avete, utilizzate un cartone sul quale avrete disegnato il rettangolo 50x30 e la posizione delle finestre.
- poi ho cosparso di colla i bordi esterni e ci ho incollato sopra i cartoncini
come vedete dalla foto, io ho sistemato prima i cartoncini e dopo gli elastici, ma così le cuciture degli elastici sono state un tormento, perchè i cartoncini sono rigidi e intralciano parecchio durante la cucitura a serpentina degli elastici con la macchina da cucire

- poi, sul DRITTO, ho cucito tutt'attorno alle finestre
 - dopodichè, con righello e biro con punta fine, ho suddiviso il cartoncino in tanti spazi, corrispondenti alle cuciture dell'elastico, e sempre con la penna li ho anche numerati in alto a sinistra (giusto per sapere con quanti colori si ha a che fare)
- ho poi saldato tutti i fili sul retro del panno.
- poi, rovescio contro rovescio, ho cucito assieme lungo tutto il perimetro il panno e l'altra stoffa e poi ho imbastito tutt'attorno lo sbieco e i nastri. ho cucito a macchina, saldato i fili e tolto l'imbastitura.

ora non rimane che adoperarlo:
dopo aver posizionato una matassina per spazio sotto l'elastico, nella casella corrispondente ho disegnato a matita il segno grafico di riferimento adottato nello schema. a lavoro terminato, non rimane che riporre le matassine al solito posto e cancellare i segni a matita e riempire l'astuccio per il nuovo ricamo!

giovedì 28 ottobre 2010

a proposito di NONNI...

ho raccolto l'invito di Piccola Lory e del suo candy (quello qui a destra) e proseguendo l'amarcord dei ricordi di famiglia, vi racconto questo aneddoto-no-però-si:
al funerale di mio nonno, tutto il parentado si è riunito a casa nostra e ne è risultata una festa tipo quelle che ci raccontano nei film (ma all'italiana, con pane, salame e vino). e fin qui, va beh.
ma tra la folla spiccava un uomo che nessuno di noi riusciva ad identificare: i parenti di mia mamma pensavano fosse un congiunto della famiglia di mio papà e viceversa. comunque, quest'uomo ha partecipato con trasporto, a tutta la giornata: visita in obitorio, chiusura della bara, processione fino in chiesa, messa, processione fino al cimitero, benedizione finale, chiusura della lapide... 
poi a casa, dove avevamo allestito un piccolo buffet per i parenti che vengono tutti da lontano, lo strano personaggio quando ha visto il nostro cagnolino è scoppiato a piangere, x', ci raccontava, poco tempo prima era morto il suo. 
cosa potevamo fare? beh, ovvio, no? l'abbiamo consolato.
(poi s'è scoperto che in realtà era il vicino di casa di certi cognati che si è offerto di accompagnarli perchè non abili a guidare nella nebbia)
beh, penso che se non ci fosse stato questo episodio ora nemmeno lo ricorderei più quel giorno, ed invece così abbiamo salutato il nonno in un modo speciale, ridendo felici della vita.
ciao nonno!

"GUARDA COM'ERANO!": il REGOLAMENTO

ecco qui le regole per partecipare al concorso:

1- mandatemi via mail la foto che avete scelto, datele un titolo, e scrivetemi due righe per l'autorizzazione alla pubblicazione sul blog;

2- non dovrei dirlo, ma non si sa mai: ovviamente soggetti in pieno rispetto della pubblica decenza...

3- il 30 novembre pubblicherò tutte le foto che ho ricevuto e sarà possibile votarle fino all'11 dicembre; io giorno dopo verrà proclamato il vincitore!

come?
ah già! quasi mi scordavo...

4- il premio sarà una cornice in cartonaggio in stile con la foto vincitrice

mercoledì 27 ottobre 2010

BAULI E VECCHIE FOTOGRAFIE

vi piace la fotografia del titolo?
ora che la scheda video del mio computer è finalmente regolata alla massima risoluzione possibile, mi sono resa conto della povertà grafica del mio blog: è una piazza, che diamine! per cui ho deciso di vivacizzarla un po'.
ho ravanato nel vecchio baule delle fotografie di famiglia dei tempi che furono. dato che questo blog è "una piazza d'armi" ho pensato di pubblicare questa di mio nonno (che ha un braccio intorno al collo dell'asino).
fra le altre, ho trovato alcune chicche impagabili, che mi hanno dato un'idea: dopo il
di Vogliounamelablu ecco il concorso 
"GUARDA COM'ERANO!" 
(per la cronaca: il retro della fotografia porta una data del 1961 e un commento: "l'adunata delle babie". trattasi della nonna che non ho mai conosciuto e delle sue sorelle, rigorosamente schierate in ordine di età e tutte in ghingheri per il matrimonio di uno dei nipoti.)
per cui, in attesa che formuli un regolamento come si deve, datevi da fare ed esplorate i meandri più reconditi e polverosi; coinvolgete figli, nonni e vecchie zie in cerca di foto degli avi di famiglia: vediamo chi si aggiudicherà il premio!






martedì 26 ottobre 2010

SCOPERTE

COLLEGATEVI E FATECI UN GIRO...

l'ho scoperto ad Abilmente, dove uno degli espositori vendeva il kit per ricamare a punto croce le sue illustrazioni. me ne sono innamorata!
ora attendo con ansia l'arrivo dello schema che ho ordinato in fiera x' era già finito e non mancherò di pubblicare la foto.
gnomi, fate, folletti: non manca niente a questi personaggi fantasy, dall'aria un po' birbante e scherzosa che trovo adorabile!
i disegni sono ricchissimi di particolari e gli animali sembrano uscire dai libri enciclopedici ottocenteschi...
mamma mia! mi prudono le mani: sbrigati postino!!!!!!!!!!!!

strafanti...

ottobre ricco: sono andata a 2 fiere due di arti manuali e ho fatto incetta di un po' di materiali. non che mi mancassero, figuriamoci, ma come si fa a dire di no in situazioni come queste??
e così, per dirla alla angu di vogliounamelablu...


un nuovo strafanto ha fatto ingresso nel mio guardaroba.
dovete sapere che quella collana di feltro  l'avevo vista già l'anno scorso ed ero riuscita a passare oltre senza comprarla (però mi ero informata sul prezzo); ma quest'anno ho ceduto (complice lo sconto che mi hanno fatto). e sono soddisfatta, anche se l'Altrametàdelcielo si vergogna di uscire con me quando la indosso (lui è tanto buono e caro, gli voglio un mondo di bene, ma certe cose non le capisce proprio...).

sia Creattiva che Abilmente sono fantastiche vetrine d'arte: purtroppo non è stato possibile fare foto, ma credetemi, alcuni manufatti sono vere e proprie opere da mozzare il fiato, e da soli giustificano il pagamento di un biglietto di ingresso.
(apro una parentesi: l'anno scorso siamo stati ai musei vaticani, dove per la modica cifra di 14 euro ti fai un'overdose di opere d'arte di vario genere viste dietro cordoni e transenne, sotto una luce non sempre appropriata, custodite in teche cosparse così tante impronte digitali da fornire materiale per intere stagioni di  "csi" e "ris"; finchè poi non ci hanno buttati fuori dalle stanze di raffaello x' proprio in quel momento era in visita non si bene quale importante personaggio straniero e il suo entourage. chiudo la parentesi e lascio commentare a voi)

sia a Bergamo che a Vicenza ho trascinato amiche creative appassionate, ma devo dire che ad Abilmente mi sono proprio scatenata, anche x' Vogliounamelablu MAI in vita sua era stata ad una fiera, e così il suo entusiasmo da neofita ha contagiato il mio di veterana... ringrazio ancora il suo Angu che se l'è cavata egregiamente nel far mangiare polvere alle "pullmate di donne" che hanno invaso l'autostrada.
il risultato è stato un'incetta (modesta rispetto alle signore col trolley) di accessori e materiali e un sensibile alleggerimento del portafogli; speriamo ne sia valsa la pena!
peccato però che mancasse il cartonaggio... e questo è grave, perchè tra noi appassionate c'è sempre fame di carte e tele, sempre un po' difficili da reperire.
perciò lancio un appello alle organizzazioni di fiere: INSERITELO!!!

ma torniamo ad Abilmente.
ho conosciuto una signora molto intraprendente che con la sua associazione di arti manuali ha esposto fra le altre cose una giacchina interamente ricoperta a punto croce così piccolo da sembrare in realtà tessuto stampato. avrei voluto pubblicare la scansione della locandina di presentazione, se non fosse che nel viaggio di ritorno, per ingannare il tempo, mi sono data all'origami con un viaggiatore che mi ha insegnato a fare il cubetto e la piramide...

ho trovato degli anelli per tenere uniti fogli volanti che cercavo da una vita: eccoli qui:



e mi sono ricordata della carta termoadesiva per le applicazioni patch

sabato 2 ottobre 2010

tutorial: UN ALBUM COLORATO



gran daffare in legatoria...
con avanzi che custodisco sempre gelosamente perchè "non si sa mai", ho messo insieme un piccolo album.
il risultato è stato... variopinto, e poteva anche venire meglio di così, ma siccome poteva essere anche peggio, tutto sommato non c'è male.
che ne dite?

adesso vi spiego cosa ho fatto.

prima di tutto, vi do' 2 riferimenti bibliografici sul cartonaggio e sulla rilegatura. tutto quello che so in materia lo devo a loro!

seconda cosa, i materiali:

- cartoncini colorati
- carta velina colorata
- cartoni pressati (per esempio quelli di fondo dei blocchi di carta da disegno o simili)
- cartone pressato detto da dorsino
- carta per la copertina
- tela da cartonaggio
- colle: a nastro e vinavil
- pennello per spalmare la colla
- pieghetta o un cucchiaio
- penna scarica
- matita appuntita e gomma
- squadra e righello

terza cosa, le spiegazioni.

1) preparazione del corpo (detto anche anima, cioè tutti i fogli che legati tra loro formano l'album)
a) tagliare i fogli dai cartoncini colorati: i miei misurano circa 24x16,5 cm;
b) sul lato ruvido dei cartoncini, con la biro scarica e il righello, tracciare calcando bene una riga a 1 cm di distanza dal bordo sul lato corto;
c) piegare lungo la linea di incisione;










d) tagliare i rettangoli di carta velina colorata: le misure corrispondono a quelle dei cartoncini ma più piccole di 1 cm su tutti i lati (nel mio caso misurano 22x15,5 cm) e nella stessa quantità meno 2 (nel mio caso: 32 cartoncini e 30 veline);
e) ora viene il bello: assemblare cartoncini e veline.
- passare la colla a nastro sul lembo piegato del cartoncino;
- appoggiare una velina sopra la colla;
- nastrare di colla il lembo coperto dalla velina
- premerci sopra un altro cartoncino, badando di incollarlo in modo che il lembo di 1 cm stia sempre sopra
- proseguire così fino ad esaurimento del materiale.


il corpo è pronto, e sarà un po' sbilenco: se non ci fossero sbavature troppo evidenti, vi consiglierei di lasciarlo com'è, in rispetto di uno stile davvero hand-made, anche x' rifilarlo a mano (come ho fatto io) quasi sempre vuol dire rimpicciolire le pagine ad una misura che poi è poco sfruttabile per le fotografie; a meno che la tipografia sotto casa non vi dia una mano...
in questo caso, siccome la mia rifilatura è stata la schiacciante vittoria della sbilencatura, mi sono rivolta al tipografo, il quale mi ha suggerito, la prossima volta, di andare subito là, prima di fare altro danno...


2) copertina e rilegatura (purtroppo non ho foto x' presa dalla foga non ne ho fatte...)
a) dal cartone più spesso ricavate i due rettangoli della copertina prendendo le misure in questo modo: in larghezza, la larghezza del corpo meno 4 mm; in altezza, l'altezza del corpo più 8 mm;
b) dal cartone da dorsino ricavate un rettangolo che misuri:
- altezza: uguale a quella delle copertine;
- larghezza: lo spessore del corpo più una copertina. per prendere questa misura, vi conviene appoggiare sul tavolo il corpo, metterci sopra una copertina, appoggiare una squadra al tavolo e al dorso e leggere la misura indicata, ma SENZA PREMERE;
c) la copertina è rivestita in tela sul retro, sul dorso e sui bordi estremi del davanti. quindi per le misure si opera così:
NB: la tela da legatoria ha il rovescio in carta sul quale potete riprodurre lo schema delle misure

d) ora potete incollare con il vinavil diluito con acqua (deve avere la consistenza dello yogurt):
- con il pennello spalmate di colla il cartone del retro, dal centro verso l'esterno;
- incollatelo sul lato in carta della tela seguendo le linee di riferimento; con attenzione, ribaltate il tutto e ripassate sulla tela appena incollata premendo bene con la pieghetta/cucchiaio in modo da togliere le bolle d'aria. ATTENZIONISSIMA!!! il vinavil è trasparente, ma non sulla tela: eventuali macchie non verranno via...
- stesso procedimento per il dorsino, che va incollato a 7 mm dai piatti di copertina: i due canali che si formeranno rispettivamente a destra e sinistra del dorsino sono le cerniere che permettono di aprire e chiudere l'album;
- infine, sempre nella stessa maniera, si incolla anche l'altro piatto (il davanti)
e) ora tocca ai rimborsi (il margine di 1,5 cm che c'è tutt'attorno):
- negli spigoli di destra noterete due "x": significa che dovrete tagliare quei 2 angolini, seguendo la diagonale tracciata;
- uno alla volta, spennelare di colla un bordo e poi piegarlo sul cartone, premendo bene con la pieghetta/cucchiaio.

f) il bordino dello spigolo di destra del piatto davanti è un rettangolo di tela che misura:
- altezza: 1,5 cm + altezza piatto + 1,5 cm;
- larghezza: 1,5 cm + larghezza desiderata (in questo caso: 1,5 cm) + 0,5 cm (margine di sovrapposizione carta-tela).
si procede come prima, solo che stavolta, date le dimensioni esigue, è più semplice spalmare la colla direttamente sulla tela.
g) la carta. finalmente una cosa semplice! le misure si ricavano così:
- altezza: 1,5 cm + altezza piatto + 1,5 cm;
- larghezza: lo spazio non rivestito del piatto + 0,5 cm per parte per la sovrapposizione della carta sulla tela.
si spalma di colla la parte di carta che ricopre il piatto e FACENDO MOLTA ATTENZIONE A NON SPORCARE LA TELA, si posiziona e si preme con la pieghetta/cucchiaio per togliere grinze e bolle d'aria; dopodichè, si passa ai bordi.

h) la rilegatura (dai, che manca poco!)
- posizionare il corpo dentro la copertina;
- sollevare uno dei piatti;
- mettere un foglio sotto la prima pagina del corpo, che sia grande abbastanza da fuoriuscire di un paio di cm almeno tutt'attorno;
- spalmare di colla la prima pagina e incollarla sul cartone, premendo bene per fare aderire dappertutto;
- ribaltare il tutto e ripetere per l'altra parte.

FINITO!

poi, per evitare che la copertina s'imbarchi asciugando, mettete l'album sotto dei libri in questo modo: sul tavolo, aprite la copertina dell'album e metteteci sopra dei libri; stessa cosa con l'altro piatto. insomma, alla fine vi troverete così:


lunedì 27 settembre 2010

Maeander e il Sogno dei Quattro

un post-ino per ringraziare quei Quattro e la loro storia: per la prima volta ho partecipato attivamente ad un gioco di ruolo!
Ultimoquarto rinGRRRazia i suoi compagni d'avventura per averlo buttato nella mischia ad affrontare i soldati coi fucili...
ci si incontrerà a miglior vita...

UNA COPPA DA... RE!

C'era una volta, e c'è ancora, nel reame di Nonsodovia, un castello con il portone verde.
Nel castello, vive la famiglia Gugrò: padre, madre, un bimbo grande, uno piccolo, una tartaruga e qualche pesciolino rosso. Nel castello di Gugrò però ci sono anche tante altre cose... singolari.
C'è una nave di pirati ormeggiata in mezzo al tappeto, un drago addormentato appollaiato su un album, un pallottoliere che continua a far di conto, una giungla dentro l'armadio e una porsche che sfreccia sotto i letti.
E si serve un buonissimo tè che si chiama come uno scioglilingua.
Una sera buia e tempestosa, due impavidi apparente noncuranti della pioggia battente, si presentano al maniero.
"chi è?", chiede prudente mamma Gugrò
"siamo noi", rispondono spavaldi i due.
E dopo aver aperto tutte le mandate del portone verde, ecco apparire il bimbo grande con un timido sorriso e subito dopo mamma Gugrò, tutta sorridente pure lei.
Il fermento è nell'aria e bimbo grande non si trattiene:
"tiabbiamofattounregalovieneavederedilà!"
E balzellon balzelloni porta una coppa d'oro e d'argento, tempestata di diamanti, rubini e smeraldi, decorata con fregi di fauna lacustre.
E davanti ad una fetta di torta con la marmellata dei frutteti dei Gugrò e una tazza di tè fumante, un brindisi alla Nobile dei Laghi!!!


p.s.: GRAZIE Pulce!

domenica 26 settembre 2010

DADI.COM

Devo dare una brutta notizia: quest'anno a Crema non ci sarà "Dadi.com".
A beneficio di chi non sa di cosa sto parlando, spiego brevemente: è una manifestazione per appassionati di soldatini e giochi di simulazione, giochi di ruolo e giochi intelligenti: nei due giorni di permanenza presso l'università con libero accesso durante tutto il giorno, si può guardare, imparare, giocare, comprare, scambiare, vendere tutto quello che riguarda il mondo dei soldatini e dei giochi di simulazione e tanto altro.
Mi piaceva, eccome.
Osservare i giocatori concentrati nello studio delle mosse di attacco e di difesa dei loro soldatini, guardare cosa hanno saputo costruire i più piccoli coi mattoncini Lego e cosa invece hanno fatto i grandi (una pen-drive incastrandola in un mattoncino rosso da 16 pallini, per esempio), sfidare un nonno di quasi ottant'anni (e farsi stracciare) ad un gioco da scacchiera molto semplice ma intrigante, partecipare ad una sessione di volo con il fly simulator mentre in cuffia un appassionato finge di essere la torre di controllo che dirige il tuo atterraggio, cercare nel mercatino dell'usato il gioco in scatola che ora non si trova più e che tua mamma ha regalato a qualcuno quando eri piccola "x' tanto ormai sei grande!", riempirsi occhi e cuore nello scoprire che gli adolescenti sanno essere molto più maturi dei loro padri quando si tratta di giocare, accucciarsi accanto a un bambino che impara a far girare una trottola seguendo gli insegnamenti di un ragazzo molto paziente, rispolverare francese e inglese per comunicare con gli espositori stranieri (vengono persino dal Belgio)...
mi mancherà tutto questo.
E sapete x' non si farà? come al solito per una questione di soldi: il comune non può dare il suo contributo, peraltro irrisorio a fronte del ricavo complessivo: tanto per dare un'idea, l'anno scorso ha versato 5000 euro contro i 90000 (sì, le cifre sono proprio queste) rientrati e 7000 visitatori.
Leggendo qui e , fra l'altro, salta fuori che il comune comunque ha trovato i fondi per altri progetti, un po' discutibili, direi...

mercoledì 22 settembre 2010

BAVAGLINO

oggi un post veloce veloce x' tra meno di un'ora si va da Vogliounamelablù per festeggiare la mia nobiltà...

siccome un giorno si è presentata col piccolo Ciccetto imbavagliato con -orrore!- una vecchia bavetta di suo fratello grande, col risultato che tutti, pur sapendo quale fosse esattamente il nome di Ciccetto, lo abbiamo chiamato col nome del Pulce, allora la mamma ha suggerito che qualcuno provvedesse a fornirne uno con il nome corretto...

tah-dan!
(perdonate, le foto ora le metto dove voglio io o quasi, ma non ho ancora capito come girarle...)

in ogni caso, ecco la lista del materiale:
- un tovagliolo colorato;
- fili da ricamo;
- nastro sbieco in tinta.

ho cominciato col fare un modello su carta: preso un A4 rigorosamente da riciclo, l'ho piegato a metà e ho disegnato la sagoma di mezzo bavaglino; poi l'ho tagliato e appoggiato sul tovagliolo e ho ritagliato 2 bavagli (che sono il fronte da ricamare e il retro che copre il retro del ricamo a punto croce).

poi, trovato un soggetto carino, nel mio caso un trenino che porta una lettera per vagone, armati di un po' di pazienza si ricama a punto croce.
finito il ricamo, si accoppiano i due bavagli e si cuciono assieme con uno zig-zag tutt'intorno.

poi, ed è la parte più rognosa, si imbastisce tutt'intorno lo sbieco, avendo cura di non fare come ho fatto io. spiego che è meglio: ho individuato 3 possibilità per attaccare lo sbieco:
1- si contorna tutto e poi si cuciono i 2 nastrini per legare la bavaglia;
2- si contorna il bordo esterno e poi quello interno che è anche quello che ha i laccetti (quindi nel calcolare la lunghezza necessaria del bordo del collo si deve lasciare una sovrabbondanza di circa 15 cm per parte);
3- si contorna il bordo interno e poi quello esterno che è anche quello che ha i laccetti (quindi nel calcolare la lunghezza necessaria del bordo esterno si deve lasciare una sovrabbondanza di circa 15 cm per parte).

ho scelto il terzo, ma cucendo ho capito che è moooolto meglio il secondo.

e per fare i laccetti, si piega a metà lo sbieco e si cuce per tutta la lunghezza.

CE L'HO FATTA!!!

Signore e Signori,
con immensa gioia comunico che ora sono anch'io una

Nobile dei Laghi

mercoledì 8 settembre 2010

fatti anche i CALZINI...

per proteggere la Creatura da freddo, polvere, ruggine, urti e sternuti, l'Altrametàdelcielo con due occhioni grossi come palle da tennis (doverosa citazione dalla descrizione di Dobby in Harry Potter e la camera dei segreti) e tutti a stelline mi ha chiesto di provvedere...

come potevo dirgli di no??
e così...

prese le misure, tirati fuori avanzi di cotone, di nastri rossi, di imbottitura... ta-dah!
siccome ogni elica ha le sue dimensioni, non posso fornire misure standard. comunque, io ho fatto così:

- con un metro da sarta ho preso la misura della circonferenza nel punto più largo della pala; poi a questa ho aggiunto 1 cm per le cuciture e tagliando la stoffa sono stata al di là della linea guida, tanto per andare sul sicuro;
- poi ho preso la misura della lunghezza, ma qui ha fatto tutto l'Altrametàdelcielo che come una mamma orsa si stava innervosendo vedendomi armeggiare intorno alla sua Creatura; di nuovo, a questa misura ho aggiunto 1 cm e ho tagliato largheggiando di qualche mm.

ho quindi 3 rettangoli:
- 1 di cotone bianco (per noi amanti del riciclo: parte non lisa di vecchio lenzuolo);
- 1 di fodera beige (che non è un gran bel vedere, ma siccome 10 m sono costati solo 20 €...);
- 1 di imbottitura.

e li cucio tutti assieme con un punto misto zig-zag dritto in quest'ordine:
- bianco;
- imbottitura;
- fodera orrenda.

poi tocca ai nastri rossi, fondamentali per rendere visibile anche ad un cieco che dove sta per passare c'è qualcosa.
non avevo a disposizione della stoffa rossa (bugia: ce l'ho, ma non mi andava proprio di tagliuzzarla per ricavarne due striscette...); in compenso però avevo del nastro rosso di dimensioni diverse, così ho pensato di cucirlo così:

a distanza dal bordo di circa 5 cm, che poi, a cazino finito e rivoltato, si ridurrà di un paio di cm più o meno. nella foto si vede che la stoffa bianca, pur essendo in partenza della stessa misura della fodera, sporge un poco: evidentemente i materiali hanno elasticità diverse. la cosa però mi ha dato un'idea (che poi non ho applicato perchè in questo caso non serviva): cucendo sulla fodera beige il risvolto, si potrebbe poi far passare nel tunnel che si è creato un elastico o un cordoncino da annodare per impedire che il calzino scivoli verso terra.

ora ci ritroviamo con un rettangolo morbidoso bianco con le bande rosse da un lato e beige dall'altra. il rettangolo va ora piegato a metà per il lungo, tenendo il bianco/rosso all'interno. poi l'ho cucito così:
cioè lasciando aperti tutti e due i lati corti.
il lato che va chiuso è quello più vicino alle bande rosse e l'ho cucito così:
in questo modo la cucitura lunga non è sollecitata durante l'inserimento dal profilo dell'elica.
a questo punto è finita, basta solo rivoltarla ed ecco il risultato:

giovedì 5 agosto 2010

A VOLTE RITORNANO

ciao a tutti!

ho perso il conto del tempo passato senza più mettere il naso qui dentro... ma a giudicare dalla desolazione di commenti, non è stata una perdita per nessuno.

nel mentre che il tempo è passato, ho firmato il nuovo contratto di lavoro (FINALMENTE non sono più precaria!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!), ho già fatto 6 traversate, sono stata un week end al mare con le amiche, ho preparato un po' di marmellate e una fracassa di torte dolci e salate, ho ripreso un po' di cucito e ricamo, ho sbrigato una montagna di cose al lavoro (ma chissà perchè la pigna delle cose ancora da fare non sembra calare, anzi!), mi sono data a qualche lavoretto di rilegatura e cartonaggio, mi sto leggendo tutti i libri di Licia Troisi alternati a quelli di Zafon... dove lo trovavo il tempo anche per il blog???.

qui piove ininterrottamente da più di 12 ore e il "tempo da piumone" nonostante sia agosto, rimanda ad immagini di tazze di tè fumante: è il momento di ricominciare a scrivere!

lunedì 7 giugno 2010

forse ce la faccio...

ciao a tutti

è un bel po' che non mi faccio viva, lo so, e non per mancanza di tempo (beh, sì, anche) ma per semplice pigrizia.
comunque, buone notizie: sembrerebbe che la non voglia di allenarmi per le traversate stia passando. oggi, dopo 2 mesi lontana dall'acqua sono riuscita a mettere in fila 2 (dico: due) chilometri.
mi sono inventata un allenamento poco terrorizzante: anzichè buttarmi in acqua e nuotare per 40 vasche di seguito, ho adottato la tecnica a piramide a modo mio.
ho iniziato con 1 vasca
poi ne ho fatte 2 di fila
poi 3
poi 3 di nuovo
ancora 2
e infine 1

e già fanno 12 (mi ero ripromessa di farne ALMENO 10)
cioè 600 metri. ne mancavano giusto 400 per fare un km... x' no?

così ho fatto altre 4 vasche di fila
e dopo ancora 4.

mi sentivo bene, cominciavo a ingranare. fatto un km, x' non 2?
così ho ricominciato:
prima 1 vasca, poi un'altra
poi 2, dopo altre 2
poi 3, e di nuovo ancora 3
poi 4 e infine 4

ora sono un po' stanca, ma molto soddisfatta.
speriamo di riuscire a continuare così!

venerdì 14 maggio 2010

dalla parte dei bambini

oggi solo un link.

a parte la retorica, credo che dica cose sagge.

buona lettura!

sabato 8 maggio 2010

"ma tu guarda questi..." parte III

quando sto in acqua parecchio tempo, la mia mente intanto vaga: canta, pensa a nuovi progetti, si chiede che cosa starà facendo l'altrametàdelcielo nel frattempo, immagina storie...
ogni tanto però riemergo dai miei trip mentali con barlumi di lucidità inaspettati.
uno di questi, che penso renda bene l'idea cosa si prova in quei momenti, è : "l'importante è arrivare", personalissima reinterpretazione del motto di le coubertin.

"ma tu guarda questi..." parte II

messaggio per il canoista impietosito:

"per favore, quest'anno mi vieni a prendere prima che io abbia fatto metà del percorso nella direzione sbagliata?"

grazie!

mercoledì 5 maggio 2010

"ma tu guarda questi..."

buongiorno!

dopo giorni di diluvio finalmente un pizzichino di sole!
quel che ci vuole per andare con un po' più di voglia ad allenarsi in piscina.
iniziano le traversate a nuoto dei laghi, ed è tempo di mettersi sul serio a macinare vasche (in piscina) in vista dell'impresa.
se tra voi ci fosse qualcuno di curioso o magari interessato, vi invito a dare un'occhiata nel sito di dreamande
dove Massimo spiega bene di cosa si tratta (consultate i faq) e soprattutto fornisce il calendario delle manifestazioni in programma con relativi link per conoscere i dettagli.

magari vi figurerete immagini tipo servizio-tg-in-pieno-inverno-con-persone-sorridenti-che-si-gettano-nelle-acque-gelide-del-Reno: vi assicuro che non è così.
traveresiamo i laghi, non i fiumi.

e lo facciamo solo d'estate.
e con la muta, la cuffia, gli occhialini.
e anche con la boetta di sicurezza.

quanto alle motivazioni... beh, ognuno ha le sue. la mia non è molto eroica, non c'è nessuna sfida con me stessa o con la natura. semplicemente c'è che sono molto pigra, e le cose monotone, tipo nuotare avanti e indietro da muretto a muretto di una vasca, mi annoiano.
perciò la prospettiva di una traversata è quella che mi dà lo scopo di andare avanti e indietro da muretto a muretto e di fare attività fisica ("mens sana in corpore sano", dissero i saggi).

comunque, se vi capitasse di essere in zona in occasione di una traversata, fermatevi a dare un'occhiata. mi dicono che il momento più bello da vedere è la partenza, quando dalla riva opposta si vede una macchia nera (le mute) e gialla (le boette) che avanza lungo il lago e che piano piano si avvicina e lentamente cambia forma, si allunga e si assottiglia.
poi vedrete un puntolino che avanzerà solo e lontano da tutti: quella sono io, che non son capace a seguire la rotta e che vago qui e là finchè qualche canoista impietosito mi raggiunge e mi permette di seguirlo per non perdere la strada!

lunedì 3 maggio 2010

prima o poi capirò come funziona...

ciao a tutti...

ogni volta che mi metto a lavorare sul blog, scopro sempre di più la mia abissale ignoranza in materia... sono riuscita ad includermi nei lettori fissi del mio blog!
non so come ho fatto, io volevo solo entrare nella lista di un altro blog e...

chissà, che sia una segreta voglia che qualcun altro mi legga??

tra poco pubblicherò un post sul cartonaggio (ho una scatola in cantiere) e dedicherò qualche paginetta anche alle traversate dei laghi, che stanno per iniziare...

venerdì 30 aprile 2010

messaggio per vogliounamelablu

accidenti...

in questi giorni, dopo aver fatto una cosa bellissima (un bimbo, il cui nome d'arte è Ciccetto), Vogliounamelablu è finita per l'ennesima volta in ospedale, x' per l'ennesima volta uno dei suoi polmoni ha deciso che stare bene adeso alla pleura non è cosa per lui... e così, dopo aver vissuto uno dei momenti più felici della sua vita, le è toccato pagare un biglietto caro e salato.

oh, lei è forte come una roccia, dura da abbattere, e sono certa che ce la sta mettendo tutta per ritornare prima che si può da pulce, angu e ciccetto.
però anche le rocce hanno i loro punti deboli, come tutti i minatori sanno bene.
ed è proprio a loro che mi rivolgo: FUORI DAI PIEDI!!!
e tu, tu fai vedere loro chi sei.

in bocca al lupo!

giovedì 29 aprile 2010

il libro del destino

oggi spazio alla letteratura.

vi segnalo: "Il libro del destino".

è un fantasy, scritto da una ragazza giovanissima (rispetto a me che ho quasi il doppio dei suoi anni!). come ogni romanzo del genere che si rispetti, è una saga: per il momento sono usciti i primi due episodi (L'erede di Ahina Sohul e Il Principe delle Nebbie), e dal blog dell'autrice, Elisa Rosso si sa che sta già lavorando al terzo.

perchè ve lo propongo?

beh, il genere mi interessa.
e sono appassionata di letteratura per ragazzi (non ho solo Harry Potter nel cuore; adoro anche "l'isola del tesoro" di Stevenson).
il neurone di cui sono dotata è iperattivo, x cui fa andare le meningi anche quando sarebbe molto più utile a me stessa e all'umanità che io dormissi. il risultato è che nei fatidici momenti in cui normalmente non si pensa a niente, io fantastico.

questi due libri, il secondo soprattutto, mi hanno fatto passare dei bei momenti.
ho letto qui è là in internet commenti entusiasti, freddini e vere stroncature della saga. ho lasciato anche un mio commento da qualche parte, ed ora ve lo riporto nei contenuti.

penso che Elisa stia scrivendo una bella storia.
aria fritta e piena di troppi clichè? mmh... è vero, non si può negarlo, ma è pur vero che dopo tolkien il fantasy è fatto così.
parliamo però di una ragazza che ha iniziato a scrivere il romanzo a 12 anni. e di cose da dire ne ha parecchie; e soprattutto, sa scrivere.
mi sono piaciute molto le descrizioni dei luoghi: pochi elementi, essenziali per farsi un quadro della situazione, lasciando sfogo anche alla propria di immaginazione.
i personaggi: un po' piattini nel primo libro, questo sì, ma nel secondo acquistano sempre più spessore. mi piace pensare che all'inizio si trattava di presentarli, e che in fondo, nella quotidianità, al primo impatto le persone ci colpiscono solo per alcuni aspetti.
la storia: pur rispettando i canoni di genere, trovo che sia coinvolgente, soprattutto grazie ad un ritmo incalzante, senza tempi morti e grazie ad una scrittura molto scorrevole.
i dialoghi, anche se forse nelle espressioni sembrano un po' anacronistici rispetto al periodo fantastorico (basso medioevo fantasy), permettono però una lettura molto immediata.

io dico che ne vale la pena: se vi capita leggeteli, anche solo per passare un po' di tempo lontani dalle faccende di ogni giorno.

martedì 20 aprile 2010

conserve: DOVE LE METTI?

se avete già letto il post sulla marmellata, ecco un'ideina utile per i VASI DI VETRO che dovranno contenerla.

potrete certo comprarli, quelli bellissimi della Bormioli per esempio, ai quali sono molto legata da innumerevoli episodi della mia infanzia.

potreste però risparmiare riutilizzando quelli delle composte del supermercato che vi girano per casa.

io faccio così:
- lavo stramega bene i vasetti, tolgo tutte le etichette e se occorre li faccio bollire con acqua, limone e aceto per eliminare gli odori tipo da cipollina in agrodolce.
- stessa sorte tocca ai coperchi; ma, se vi inorridisce far custodire la vostra marmellata da un tappo marchiato calvè, armatevi di paglietta per i piatti e strofinate con energia finchè vien via ogni traccia di colore e torna l'alluminio. suggerimenti alternativi per questa operazione sono:
1- farlo fare a vostro marito/compagno/fidanzato/fratello/papà/nonno con i mezzi che lui riterrà più idonei (carta vetrata, dremel, lana di ferro, unghie...);
2- coprirlo con un pezzo di stoffa colorata e guarnito di un bel nastrino

ho notato che i vasi coi coperchi carteggiati rimangono a me, mentre invece quelli coi coperchi "sponsorizzati" ricoperti di stoffa finiscono sempre nei cestini che regalo per natale...


COPERCHI COPERTI DI STOFFA

- procuratevi dei ritagli di stoffa: se non ne aveste in casa, provate a chiedere i vecchi campionari di stoffe a tappezzieri e ai negozi di tessuti. in genere li regalano abbastanza volentieri: a loro ingombrano e devono disfarsene in qualche modo, quindi fareste loro un favore.

- con l'aiuto di piattini di diverse dimensioni, tracciate con una biro/pennarello la sagoma di un cerchio grande abbastanza da coprire il coperchio e fare un po' di volant, e poi ritagliate. se le avete, usate le forbici a zig-zag, che fanno un bell'effetto e impediscono alla stoffa di sfilacciarsi.

- fissate la stoffa al coperchio legandoci attorno un cordino colorato (spago, avanzi di lana/cotone, nastri colorati di pacchetti regalo...); è utile, per facilitare l'impresa, fermare la stoffa con un elastico e dopo legarci attorno il nastro.


ETICHETTE: il tocco finale

sia che li teniate per voi o che li regaliate, mettere l'etichetta è importante: a occhio potreste anche riconoscere di che si tratta, ma col tempo potrebbe sfuggirvi la data di produzione che invece è importante conoscere ai fini del consumo...

a questo punto potreste:
1- utilizzare etichette bianche e scrivere che cos'è e l'anno di produzione;
2- fare col computer le etichette e stamparle su carta adesiva;
3- comprare etichette tipo queste;
4- farle fare ai vostri figli/nipoti;
5- miniarle come facevano i monaci rinchiusi nei loro monasteri...

martedì 13 aprile 2010

RICETTE DOLCI: marmellata

oggi in piazza si sente un certo profumino provenire dalla pasticceria...
nel suo laboratorio mastro Tom sta dando il meglio di sè, e credo che questo sottofondo sia la colonna odorosa ideale per inaugurare la sezione ricette.
anche se non è stagione x' non c'è ancora la varietà di frutta dell'estate, vorrei scrivere di MARMELLATA.
a prescindere dalla differenza tra composta, confettura e marmellata, io faccio sempre così: tanto peso di frutta, tanto peso in zucchero.

OCCORRENTE:
- frutta matura
- zucchero
- 3 pentole grandi abbastanza da contenere la frutta a pezzi, i barattoli da sterilizzare, la purea di frutta
- cucchiaio
- vasetti di vetro e i loro coperchi
- bilancia
- passaverdure a trama fine
- etichette

COME FARE:

- lavate e mondate la frutta e dove possibile lasciarne la buccia: le bucce contengono pectina che aiuta ad addensare la marmellata evitando l'effetto "brodino" anche dopo ore di bollitura; se percaso vi trovaste della frutta particolarmente succosa, tipo i limoni oppure melograni o ribes, vi consiglio di aggiungere anche bucce di mela, ricchissime di pectina.
- tagliatela a tocchetti nella pentola che a occhio vi sembra della misura giusta: tenete conto che cuocendo la frutta riduce il suo volume, ma anche che la dovrete mescolare per non farla attaccare. mettete sul fuoco vivace.
- una volta che la frutta è morbida e sfaldata, è il momento del passaverdura. spegnete il fuoco, pesate la pentola vuota (e annotatevelo da qualche parte) che servirà a contenere la purea di frutta (sarà più piccola della precedente, ma in questa ci dovrà stare anche lo zucchero), sistemateci sopra il passaverdura e mano a mano passateci la frutta cotta.

- pesate ora la pentola con la purea e fate la differenza con la tara: il risultato è il peso dello zucchero occorrente. se la frutta è particolarmente matura e dolce di suo, potete anche ridurre la quantità di zucchero: secondo alcuni ricettari, per le more per esempio sarebbe sufficiente il 30% del peso. io vi consiglio di assaggiare: la marmellata deve essere dolce e lo zucchero è un conservante favoloso; quindi, se pensate che possa bastare così, senza aggiungere altro zucchero fino al pari peso, va bene, ma magari non aspettate troppo tempo per consumarla.
- una volta aggiunto lo zucchero e data una mescolata per amalgamarlo alla purea, rimettete sul fuoco.
- nel frattempo, riempite di vasetti e coperchi l'altra pentola (magari la prima risciacquata: a questo punto dovrebbe esserci abbastanza casotto in cucina da farvi desistere dall'incrementarlo) e copriteli di acqua: mettete sul fuoco e portate ad ebollizione. in questo modo non solo li sterilizzate, ma anche impedite che con l'improvviso calore della marmellata bollente scoppino.

- torniamo alla marmellata. deve essere portata ad ebollizione.
e quando è pronta? personalmente non sono mai riuscita a capire il grado di cottura facendo la prova del piattino (se ne versa una punta di cucchiaino, si aspetta che raffreddi e si inclina il piatto: osservando lo "scivolamento" si dovrebbe capirne la densità. il mio problema è che mentre aspetto l'esito della prova, la pentola sul fuoco nel frattempo ha continuato a cuocere, spesso passando il punto di non ritorno verso il cemento dolce); però posso darvi 2 dritte di massima:
1- se vi accorgete di fare più fatica mescolando, ha superato il punto del non ritorno. è la consistenza ideale per farcire panini, brioche, maritozzi, krapfen, canederli dolci... anche schiacciati non faranno esplodere da tutte le parti il contenuto. se vorrete però "ammorbidirla", non dovrete fare altro quando vorrete utilizzarla di mescolarci un po' di liquore (il marsala o il rum, per esempio).
2- mescolate da più di mezz'ora e sembra spremuta: non insistete allora. sarà la guarnitura perfetta per le crostate: la marmellata cuocerà definitivamente nel forno insieme alla frolla.

- quando la marmellata è pronta, bisogna invasarla: estrarre un vaso dall'acqua bollente (non ci sarà bisogno di asciugarlo!) e con un mestolo riempirlo fino all'orlo facendo attenzione a non scottarvi e a non sporcare il vaso;
- continuate così fino ad esaurimento della marmellata.
- chiudete i coperchi e sistemate i vasi fuori dai piedi in attesa che si raffreddino. ogni tanto sentirete un rumore tipo "TAC!": è il segno che si è creato il sottovuoto. per avere la certezza che si è fatto il sottovuoto, premete il coperchio al centro: se cede (fa "clac-clac") non l'ha ancora fatto.
- una volta raffreddati, puliteli se fossero incrostati di marmellata e incollate un'etichetta. poi metteteli in cantina e... BUONE MERENDE!

domenica 4 aprile 2010

ciao a tutti!


bella lì!
non so come siate capitati qui, ma BENVENUTI!

diamo un'occhiata qui intorno.
siamo in nonsodovia, a dovè, in piazza armi e bagagli: all'ombra del campanile di san giuseppe ci sono una pasticceria (zucchero sul miele), una sartoria (pezze di filo) e il laboratorio di legatoria (scartonia); sotto la scuola di canto solfami c'è un'editoria (scarabocchi); un fotografo (zoom... clik!) e un'agenzia viaggi (il mondo nel baule) si dividono un palazzetto di 2 piani. a chiudere la piazza sul lato sud si trova il centro culturale di dovè: sorta di magazzino di progetti ed esperimenti più o meno riusciti o da fare. infine, sul lato est, si può fare una pausa nel parco e sguazzare nel laghetto.

nel parco, un platano centenario ospita una casa in costruzione: io e l'altrametàdelcielo ci stiamo lavorando; quindi occhio a passare là sotto! potreste essere colpiti da qualche attrezzo in caduta libera...
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