giovedì 29 aprile 2010

il libro del destino

oggi spazio alla letteratura.

vi segnalo: "Il libro del destino".

è un fantasy, scritto da una ragazza giovanissima (rispetto a me che ho quasi il doppio dei suoi anni!). come ogni romanzo del genere che si rispetti, è una saga: per il momento sono usciti i primi due episodi (L'erede di Ahina Sohul e Il Principe delle Nebbie), e dal blog dell'autrice, Elisa Rosso si sa che sta già lavorando al terzo.

perchè ve lo propongo?

beh, il genere mi interessa.
e sono appassionata di letteratura per ragazzi (non ho solo Harry Potter nel cuore; adoro anche "l'isola del tesoro" di Stevenson).
il neurone di cui sono dotata è iperattivo, x cui fa andare le meningi anche quando sarebbe molto più utile a me stessa e all'umanità che io dormissi. il risultato è che nei fatidici momenti in cui normalmente non si pensa a niente, io fantastico.

questi due libri, il secondo soprattutto, mi hanno fatto passare dei bei momenti.
ho letto qui è là in internet commenti entusiasti, freddini e vere stroncature della saga. ho lasciato anche un mio commento da qualche parte, ed ora ve lo riporto nei contenuti.

penso che Elisa stia scrivendo una bella storia.
aria fritta e piena di troppi clichè? mmh... è vero, non si può negarlo, ma è pur vero che dopo tolkien il fantasy è fatto così.
parliamo però di una ragazza che ha iniziato a scrivere il romanzo a 12 anni. e di cose da dire ne ha parecchie; e soprattutto, sa scrivere.
mi sono piaciute molto le descrizioni dei luoghi: pochi elementi, essenziali per farsi un quadro della situazione, lasciando sfogo anche alla propria di immaginazione.
i personaggi: un po' piattini nel primo libro, questo sì, ma nel secondo acquistano sempre più spessore. mi piace pensare che all'inizio si trattava di presentarli, e che in fondo, nella quotidianità, al primo impatto le persone ci colpiscono solo per alcuni aspetti.
la storia: pur rispettando i canoni di genere, trovo che sia coinvolgente, soprattutto grazie ad un ritmo incalzante, senza tempi morti e grazie ad una scrittura molto scorrevole.
i dialoghi, anche se forse nelle espressioni sembrano un po' anacronistici rispetto al periodo fantastorico (basso medioevo fantasy), permettono però una lettura molto immediata.

io dico che ne vale la pena: se vi capita leggeteli, anche solo per passare un po' di tempo lontani dalle faccende di ogni giorno.

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