lunedì 27 settembre 2010

Maeander e il Sogno dei Quattro

un post-ino per ringraziare quei Quattro e la loro storia: per la prima volta ho partecipato attivamente ad un gioco di ruolo!
Ultimoquarto rinGRRRazia i suoi compagni d'avventura per averlo buttato nella mischia ad affrontare i soldati coi fucili...
ci si incontrerà a miglior vita...

UNA COPPA DA... RE!

C'era una volta, e c'è ancora, nel reame di Nonsodovia, un castello con il portone verde.
Nel castello, vive la famiglia Gugrò: padre, madre, un bimbo grande, uno piccolo, una tartaruga e qualche pesciolino rosso. Nel castello di Gugrò però ci sono anche tante altre cose... singolari.
C'è una nave di pirati ormeggiata in mezzo al tappeto, un drago addormentato appollaiato su un album, un pallottoliere che continua a far di conto, una giungla dentro l'armadio e una porsche che sfreccia sotto i letti.
E si serve un buonissimo tè che si chiama come uno scioglilingua.
Una sera buia e tempestosa, due impavidi apparente noncuranti della pioggia battente, si presentano al maniero.
"chi è?", chiede prudente mamma Gugrò
"siamo noi", rispondono spavaldi i due.
E dopo aver aperto tutte le mandate del portone verde, ecco apparire il bimbo grande con un timido sorriso e subito dopo mamma Gugrò, tutta sorridente pure lei.
Il fermento è nell'aria e bimbo grande non si trattiene:
"tiabbiamofattounregalovieneavederedilà!"
E balzellon balzelloni porta una coppa d'oro e d'argento, tempestata di diamanti, rubini e smeraldi, decorata con fregi di fauna lacustre.
E davanti ad una fetta di torta con la marmellata dei frutteti dei Gugrò e una tazza di tè fumante, un brindisi alla Nobile dei Laghi!!!


p.s.: GRAZIE Pulce!

domenica 26 settembre 2010

DADI.COM

Devo dare una brutta notizia: quest'anno a Crema non ci sarà "Dadi.com".
A beneficio di chi non sa di cosa sto parlando, spiego brevemente: è una manifestazione per appassionati di soldatini e giochi di simulazione, giochi di ruolo e giochi intelligenti: nei due giorni di permanenza presso l'università con libero accesso durante tutto il giorno, si può guardare, imparare, giocare, comprare, scambiare, vendere tutto quello che riguarda il mondo dei soldatini e dei giochi di simulazione e tanto altro.
Mi piaceva, eccome.
Osservare i giocatori concentrati nello studio delle mosse di attacco e di difesa dei loro soldatini, guardare cosa hanno saputo costruire i più piccoli coi mattoncini Lego e cosa invece hanno fatto i grandi (una pen-drive incastrandola in un mattoncino rosso da 16 pallini, per esempio), sfidare un nonno di quasi ottant'anni (e farsi stracciare) ad un gioco da scacchiera molto semplice ma intrigante, partecipare ad una sessione di volo con il fly simulator mentre in cuffia un appassionato finge di essere la torre di controllo che dirige il tuo atterraggio, cercare nel mercatino dell'usato il gioco in scatola che ora non si trova più e che tua mamma ha regalato a qualcuno quando eri piccola "x' tanto ormai sei grande!", riempirsi occhi e cuore nello scoprire che gli adolescenti sanno essere molto più maturi dei loro padri quando si tratta di giocare, accucciarsi accanto a un bambino che impara a far girare una trottola seguendo gli insegnamenti di un ragazzo molto paziente, rispolverare francese e inglese per comunicare con gli espositori stranieri (vengono persino dal Belgio)...
mi mancherà tutto questo.
E sapete x' non si farà? come al solito per una questione di soldi: il comune non può dare il suo contributo, peraltro irrisorio a fronte del ricavo complessivo: tanto per dare un'idea, l'anno scorso ha versato 5000 euro contro i 90000 (sì, le cifre sono proprio queste) rientrati e 7000 visitatori.
Leggendo qui e , fra l'altro, salta fuori che il comune comunque ha trovato i fondi per altri progetti, un po' discutibili, direi...

mercoledì 22 settembre 2010

BAVAGLINO

oggi un post veloce veloce x' tra meno di un'ora si va da Vogliounamelablù per festeggiare la mia nobiltà...

siccome un giorno si è presentata col piccolo Ciccetto imbavagliato con -orrore!- una vecchia bavetta di suo fratello grande, col risultato che tutti, pur sapendo quale fosse esattamente il nome di Ciccetto, lo abbiamo chiamato col nome del Pulce, allora la mamma ha suggerito che qualcuno provvedesse a fornirne uno con il nome corretto...

tah-dan!
(perdonate, le foto ora le metto dove voglio io o quasi, ma non ho ancora capito come girarle...)

in ogni caso, ecco la lista del materiale:
- un tovagliolo colorato;
- fili da ricamo;
- nastro sbieco in tinta.

ho cominciato col fare un modello su carta: preso un A4 rigorosamente da riciclo, l'ho piegato a metà e ho disegnato la sagoma di mezzo bavaglino; poi l'ho tagliato e appoggiato sul tovagliolo e ho ritagliato 2 bavagli (che sono il fronte da ricamare e il retro che copre il retro del ricamo a punto croce).

poi, trovato un soggetto carino, nel mio caso un trenino che porta una lettera per vagone, armati di un po' di pazienza si ricama a punto croce.
finito il ricamo, si accoppiano i due bavagli e si cuciono assieme con uno zig-zag tutt'intorno.

poi, ed è la parte più rognosa, si imbastisce tutt'intorno lo sbieco, avendo cura di non fare come ho fatto io. spiego che è meglio: ho individuato 3 possibilità per attaccare lo sbieco:
1- si contorna tutto e poi si cuciono i 2 nastrini per legare la bavaglia;
2- si contorna il bordo esterno e poi quello interno che è anche quello che ha i laccetti (quindi nel calcolare la lunghezza necessaria del bordo del collo si deve lasciare una sovrabbondanza di circa 15 cm per parte);
3- si contorna il bordo interno e poi quello esterno che è anche quello che ha i laccetti (quindi nel calcolare la lunghezza necessaria del bordo esterno si deve lasciare una sovrabbondanza di circa 15 cm per parte).

ho scelto il terzo, ma cucendo ho capito che è moooolto meglio il secondo.

e per fare i laccetti, si piega a metà lo sbieco e si cuce per tutta la lunghezza.

CE L'HO FATTA!!!

Signore e Signori,
con immensa gioia comunico che ora sono anch'io una

Nobile dei Laghi

mercoledì 8 settembre 2010

fatti anche i CALZINI...

per proteggere la Creatura da freddo, polvere, ruggine, urti e sternuti, l'Altrametàdelcielo con due occhioni grossi come palle da tennis (doverosa citazione dalla descrizione di Dobby in Harry Potter e la camera dei segreti) e tutti a stelline mi ha chiesto di provvedere...

come potevo dirgli di no??
e così...

prese le misure, tirati fuori avanzi di cotone, di nastri rossi, di imbottitura... ta-dah!
siccome ogni elica ha le sue dimensioni, non posso fornire misure standard. comunque, io ho fatto così:

- con un metro da sarta ho preso la misura della circonferenza nel punto più largo della pala; poi a questa ho aggiunto 1 cm per le cuciture e tagliando la stoffa sono stata al di là della linea guida, tanto per andare sul sicuro;
- poi ho preso la misura della lunghezza, ma qui ha fatto tutto l'Altrametàdelcielo che come una mamma orsa si stava innervosendo vedendomi armeggiare intorno alla sua Creatura; di nuovo, a questa misura ho aggiunto 1 cm e ho tagliato largheggiando di qualche mm.

ho quindi 3 rettangoli:
- 1 di cotone bianco (per noi amanti del riciclo: parte non lisa di vecchio lenzuolo);
- 1 di fodera beige (che non è un gran bel vedere, ma siccome 10 m sono costati solo 20 €...);
- 1 di imbottitura.

e li cucio tutti assieme con un punto misto zig-zag dritto in quest'ordine:
- bianco;
- imbottitura;
- fodera orrenda.

poi tocca ai nastri rossi, fondamentali per rendere visibile anche ad un cieco che dove sta per passare c'è qualcosa.
non avevo a disposizione della stoffa rossa (bugia: ce l'ho, ma non mi andava proprio di tagliuzzarla per ricavarne due striscette...); in compenso però avevo del nastro rosso di dimensioni diverse, così ho pensato di cucirlo così:

a distanza dal bordo di circa 5 cm, che poi, a cazino finito e rivoltato, si ridurrà di un paio di cm più o meno. nella foto si vede che la stoffa bianca, pur essendo in partenza della stessa misura della fodera, sporge un poco: evidentemente i materiali hanno elasticità diverse. la cosa però mi ha dato un'idea (che poi non ho applicato perchè in questo caso non serviva): cucendo sulla fodera beige il risvolto, si potrebbe poi far passare nel tunnel che si è creato un elastico o un cordoncino da annodare per impedire che il calzino scivoli verso terra.

ora ci ritroviamo con un rettangolo morbidoso bianco con le bande rosse da un lato e beige dall'altra. il rettangolo va ora piegato a metà per il lungo, tenendo il bianco/rosso all'interno. poi l'ho cucito così:
cioè lasciando aperti tutti e due i lati corti.
il lato che va chiuso è quello più vicino alle bande rosse e l'ho cucito così:
in questo modo la cucitura lunga non è sollecitata durante l'inserimento dal profilo dell'elica.
a questo punto è finita, basta solo rivoltarla ed ecco il risultato:
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