venerdì 30 aprile 2010

messaggio per vogliounamelablu

accidenti...

in questi giorni, dopo aver fatto una cosa bellissima (un bimbo, il cui nome d'arte è Ciccetto), Vogliounamelablu è finita per l'ennesima volta in ospedale, x' per l'ennesima volta uno dei suoi polmoni ha deciso che stare bene adeso alla pleura non è cosa per lui... e così, dopo aver vissuto uno dei momenti più felici della sua vita, le è toccato pagare un biglietto caro e salato.

oh, lei è forte come una roccia, dura da abbattere, e sono certa che ce la sta mettendo tutta per ritornare prima che si può da pulce, angu e ciccetto.
però anche le rocce hanno i loro punti deboli, come tutti i minatori sanno bene.
ed è proprio a loro che mi rivolgo: FUORI DAI PIEDI!!!
e tu, tu fai vedere loro chi sei.

in bocca al lupo!

giovedì 29 aprile 2010

il libro del destino

oggi spazio alla letteratura.

vi segnalo: "Il libro del destino".

è un fantasy, scritto da una ragazza giovanissima (rispetto a me che ho quasi il doppio dei suoi anni!). come ogni romanzo del genere che si rispetti, è una saga: per il momento sono usciti i primi due episodi (L'erede di Ahina Sohul e Il Principe delle Nebbie), e dal blog dell'autrice, Elisa Rosso si sa che sta già lavorando al terzo.

perchè ve lo propongo?

beh, il genere mi interessa.
e sono appassionata di letteratura per ragazzi (non ho solo Harry Potter nel cuore; adoro anche "l'isola del tesoro" di Stevenson).
il neurone di cui sono dotata è iperattivo, x cui fa andare le meningi anche quando sarebbe molto più utile a me stessa e all'umanità che io dormissi. il risultato è che nei fatidici momenti in cui normalmente non si pensa a niente, io fantastico.

questi due libri, il secondo soprattutto, mi hanno fatto passare dei bei momenti.
ho letto qui è là in internet commenti entusiasti, freddini e vere stroncature della saga. ho lasciato anche un mio commento da qualche parte, ed ora ve lo riporto nei contenuti.

penso che Elisa stia scrivendo una bella storia.
aria fritta e piena di troppi clichè? mmh... è vero, non si può negarlo, ma è pur vero che dopo tolkien il fantasy è fatto così.
parliamo però di una ragazza che ha iniziato a scrivere il romanzo a 12 anni. e di cose da dire ne ha parecchie; e soprattutto, sa scrivere.
mi sono piaciute molto le descrizioni dei luoghi: pochi elementi, essenziali per farsi un quadro della situazione, lasciando sfogo anche alla propria di immaginazione.
i personaggi: un po' piattini nel primo libro, questo sì, ma nel secondo acquistano sempre più spessore. mi piace pensare che all'inizio si trattava di presentarli, e che in fondo, nella quotidianità, al primo impatto le persone ci colpiscono solo per alcuni aspetti.
la storia: pur rispettando i canoni di genere, trovo che sia coinvolgente, soprattutto grazie ad un ritmo incalzante, senza tempi morti e grazie ad una scrittura molto scorrevole.
i dialoghi, anche se forse nelle espressioni sembrano un po' anacronistici rispetto al periodo fantastorico (basso medioevo fantasy), permettono però una lettura molto immediata.

io dico che ne vale la pena: se vi capita leggeteli, anche solo per passare un po' di tempo lontani dalle faccende di ogni giorno.

martedì 20 aprile 2010

conserve: DOVE LE METTI?

se avete già letto il post sulla marmellata, ecco un'ideina utile per i VASI DI VETRO che dovranno contenerla.

potrete certo comprarli, quelli bellissimi della Bormioli per esempio, ai quali sono molto legata da innumerevoli episodi della mia infanzia.

potreste però risparmiare riutilizzando quelli delle composte del supermercato che vi girano per casa.

io faccio così:
- lavo stramega bene i vasetti, tolgo tutte le etichette e se occorre li faccio bollire con acqua, limone e aceto per eliminare gli odori tipo da cipollina in agrodolce.
- stessa sorte tocca ai coperchi; ma, se vi inorridisce far custodire la vostra marmellata da un tappo marchiato calvè, armatevi di paglietta per i piatti e strofinate con energia finchè vien via ogni traccia di colore e torna l'alluminio. suggerimenti alternativi per questa operazione sono:
1- farlo fare a vostro marito/compagno/fidanzato/fratello/papà/nonno con i mezzi che lui riterrà più idonei (carta vetrata, dremel, lana di ferro, unghie...);
2- coprirlo con un pezzo di stoffa colorata e guarnito di un bel nastrino

ho notato che i vasi coi coperchi carteggiati rimangono a me, mentre invece quelli coi coperchi "sponsorizzati" ricoperti di stoffa finiscono sempre nei cestini che regalo per natale...


COPERCHI COPERTI DI STOFFA

- procuratevi dei ritagli di stoffa: se non ne aveste in casa, provate a chiedere i vecchi campionari di stoffe a tappezzieri e ai negozi di tessuti. in genere li regalano abbastanza volentieri: a loro ingombrano e devono disfarsene in qualche modo, quindi fareste loro un favore.

- con l'aiuto di piattini di diverse dimensioni, tracciate con una biro/pennarello la sagoma di un cerchio grande abbastanza da coprire il coperchio e fare un po' di volant, e poi ritagliate. se le avete, usate le forbici a zig-zag, che fanno un bell'effetto e impediscono alla stoffa di sfilacciarsi.

- fissate la stoffa al coperchio legandoci attorno un cordino colorato (spago, avanzi di lana/cotone, nastri colorati di pacchetti regalo...); è utile, per facilitare l'impresa, fermare la stoffa con un elastico e dopo legarci attorno il nastro.


ETICHETTE: il tocco finale

sia che li teniate per voi o che li regaliate, mettere l'etichetta è importante: a occhio potreste anche riconoscere di che si tratta, ma col tempo potrebbe sfuggirvi la data di produzione che invece è importante conoscere ai fini del consumo...

a questo punto potreste:
1- utilizzare etichette bianche e scrivere che cos'è e l'anno di produzione;
2- fare col computer le etichette e stamparle su carta adesiva;
3- comprare etichette tipo queste;
4- farle fare ai vostri figli/nipoti;
5- miniarle come facevano i monaci rinchiusi nei loro monasteri...

martedì 13 aprile 2010

RICETTE DOLCI: marmellata

oggi in piazza si sente un certo profumino provenire dalla pasticceria...
nel suo laboratorio mastro Tom sta dando il meglio di sè, e credo che questo sottofondo sia la colonna odorosa ideale per inaugurare la sezione ricette.
anche se non è stagione x' non c'è ancora la varietà di frutta dell'estate, vorrei scrivere di MARMELLATA.
a prescindere dalla differenza tra composta, confettura e marmellata, io faccio sempre così: tanto peso di frutta, tanto peso in zucchero.

OCCORRENTE:
- frutta matura
- zucchero
- 3 pentole grandi abbastanza da contenere la frutta a pezzi, i barattoli da sterilizzare, la purea di frutta
- cucchiaio
- vasetti di vetro e i loro coperchi
- bilancia
- passaverdure a trama fine
- etichette

COME FARE:

- lavate e mondate la frutta e dove possibile lasciarne la buccia: le bucce contengono pectina che aiuta ad addensare la marmellata evitando l'effetto "brodino" anche dopo ore di bollitura; se percaso vi trovaste della frutta particolarmente succosa, tipo i limoni oppure melograni o ribes, vi consiglio di aggiungere anche bucce di mela, ricchissime di pectina.
- tagliatela a tocchetti nella pentola che a occhio vi sembra della misura giusta: tenete conto che cuocendo la frutta riduce il suo volume, ma anche che la dovrete mescolare per non farla attaccare. mettete sul fuoco vivace.
- una volta che la frutta è morbida e sfaldata, è il momento del passaverdura. spegnete il fuoco, pesate la pentola vuota (e annotatevelo da qualche parte) che servirà a contenere la purea di frutta (sarà più piccola della precedente, ma in questa ci dovrà stare anche lo zucchero), sistemateci sopra il passaverdura e mano a mano passateci la frutta cotta.

- pesate ora la pentola con la purea e fate la differenza con la tara: il risultato è il peso dello zucchero occorrente. se la frutta è particolarmente matura e dolce di suo, potete anche ridurre la quantità di zucchero: secondo alcuni ricettari, per le more per esempio sarebbe sufficiente il 30% del peso. io vi consiglio di assaggiare: la marmellata deve essere dolce e lo zucchero è un conservante favoloso; quindi, se pensate che possa bastare così, senza aggiungere altro zucchero fino al pari peso, va bene, ma magari non aspettate troppo tempo per consumarla.
- una volta aggiunto lo zucchero e data una mescolata per amalgamarlo alla purea, rimettete sul fuoco.
- nel frattempo, riempite di vasetti e coperchi l'altra pentola (magari la prima risciacquata: a questo punto dovrebbe esserci abbastanza casotto in cucina da farvi desistere dall'incrementarlo) e copriteli di acqua: mettete sul fuoco e portate ad ebollizione. in questo modo non solo li sterilizzate, ma anche impedite che con l'improvviso calore della marmellata bollente scoppino.

- torniamo alla marmellata. deve essere portata ad ebollizione.
e quando è pronta? personalmente non sono mai riuscita a capire il grado di cottura facendo la prova del piattino (se ne versa una punta di cucchiaino, si aspetta che raffreddi e si inclina il piatto: osservando lo "scivolamento" si dovrebbe capirne la densità. il mio problema è che mentre aspetto l'esito della prova, la pentola sul fuoco nel frattempo ha continuato a cuocere, spesso passando il punto di non ritorno verso il cemento dolce); però posso darvi 2 dritte di massima:
1- se vi accorgete di fare più fatica mescolando, ha superato il punto del non ritorno. è la consistenza ideale per farcire panini, brioche, maritozzi, krapfen, canederli dolci... anche schiacciati non faranno esplodere da tutte le parti il contenuto. se vorrete però "ammorbidirla", non dovrete fare altro quando vorrete utilizzarla di mescolarci un po' di liquore (il marsala o il rum, per esempio).
2- mescolate da più di mezz'ora e sembra spremuta: non insistete allora. sarà la guarnitura perfetta per le crostate: la marmellata cuocerà definitivamente nel forno insieme alla frolla.

- quando la marmellata è pronta, bisogna invasarla: estrarre un vaso dall'acqua bollente (non ci sarà bisogno di asciugarlo!) e con un mestolo riempirlo fino all'orlo facendo attenzione a non scottarvi e a non sporcare il vaso;
- continuate così fino ad esaurimento della marmellata.
- chiudete i coperchi e sistemate i vasi fuori dai piedi in attesa che si raffreddino. ogni tanto sentirete un rumore tipo "TAC!": è il segno che si è creato il sottovuoto. per avere la certezza che si è fatto il sottovuoto, premete il coperchio al centro: se cede (fa "clac-clac") non l'ha ancora fatto.
- una volta raffreddati, puliteli se fossero incrostati di marmellata e incollate un'etichetta. poi metteteli in cantina e... BUONE MERENDE!

domenica 4 aprile 2010

ciao a tutti!


bella lì!
non so come siate capitati qui, ma BENVENUTI!

diamo un'occhiata qui intorno.
siamo in nonsodovia, a dovè, in piazza armi e bagagli: all'ombra del campanile di san giuseppe ci sono una pasticceria (zucchero sul miele), una sartoria (pezze di filo) e il laboratorio di legatoria (scartonia); sotto la scuola di canto solfami c'è un'editoria (scarabocchi); un fotografo (zoom... clik!) e un'agenzia viaggi (il mondo nel baule) si dividono un palazzetto di 2 piani. a chiudere la piazza sul lato sud si trova il centro culturale di dovè: sorta di magazzino di progetti ed esperimenti più o meno riusciti o da fare. infine, sul lato est, si può fare una pausa nel parco e sguazzare nel laghetto.

nel parco, un platano centenario ospita una casa in costruzione: io e l'altrametàdelcielo ci stiamo lavorando; quindi occhio a passare là sotto! potreste essere colpiti da qualche attrezzo in caduta libera...
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